Cuore di gelato biscotto raw vegan.

gelato biscotto

Un’antica leggenda indiana narra di un re saggio che inviò due ufficiali a esplorare terre lontane. Il re aveva notato che uno dei due era piuttosto arrogante e pieno di sé, mentre l’altro era generoso e di mentalità aperta. Dopo mesi di viaggi ed esplorazioni, i due tornarono a corte per riferire quanto avevano visto. Quando il re li interrogò sui posti che avevano visitato, l’ufficiale generoso disse che gli abitanti di quelle terre straniere erano stati ospitali e generosi. Sentendo questo l’ufficiale arrogante lo schernì, affermando che le città che lui aveva visitato erano invece piene di truffatori e imbroglioni. Ascoltando i loro racconti, il re rise tra sé e sé, perché li aveva mandati entrambi negli stessi posti.

Qualche giorno fa mentre leggevo questa parabola e mi è venuto in mente il principio buddista secondo cui ‘vediamo ciò che siamo’.

A volte mi accorgo di ‘pormi diversamente’ a seconda di trovarmi in viaggio in qualche terra lontana, piuttosto che nella vita di tutti i giorni. Come se non sempre si potesse essere curiosi dei propri vicini di casa e colleghi tanto quanto di popoli stranieri o provare meraviglia per il cielo sopra la nostra testa tanto quanto un panorama dall’altra parte del mondo. Allora, cari aficionados, l’augurio per questa estate è di poter provare meraviglia a prescindere che la nostra destinazione sia un paese esotico o che si rimanga a casa. Perché siamo circondati dalla magia, sta a noi aprire gli occhi, essere creativi e buttarci nell’avventura.

Magari esplorando la nostra città come se fosse un paese straniero! O guardando al vicino come all’indigeno di una tribù esotica ;-)

Nel frattempo lasciamo respirare i nostri sogni.

Come scriveva Peter Matthiessen in Il leopardo delle nevi, “I miracoli quotidiani, il mormorio dei miei amici la sera, i fuochi argillosi prodotti dai ginepri imbrattati, il cibo grezzo e insipido, le ristrettezze e la semplicità, la soddisfazione di fare una cosa per volta: quando prendo in mano la mia tazzina azzurra di latta, faccio solo quello”.

Come a dire, che la vita è costellata di piccoli ‘miracoli quotidiani’ e la vita stessa è una specie di viaggio.

***

Oggi intanto mi avventuro nell’autoproduzione, con questo gelato-biscotto raw, facile da preparare e tutto sommato economico.

Per capire se la crusca di avena può considerarsi raw, ho scritto a tutte le case produttrici che conosco. Perché il dubbio c’era. In particolare, ho scoperto grazie a Daria ( goccedaria ) che persino i fiocchi di avena che acquistiamo solitamente derivano da cereali precotti. Io pensavo che fossero semplicemente raccolti ed essiccati. Anche questo mi da la misura di quanto ci siamo allontanati dalla consapevolezza di ciò che davvero abbiamo nel piatto.. !

Comunque, la risposta è stata che la crusca viene ricavata dal chicco grezzo, almeno questo per quanto riguarda l’azienda dalla quale mi sono rifornita ( si chiama La finestra sul cielo ).

E la crusca è anche piuttosto economica.

Eh sì, caro Freak Antoni, che negli anni ’70 cantavi I gelati sono buoni, ma costano milioni. Oggi con l’autoproduzione possiamo anche risparmiare qualcosa.

Il risultato? Giudicate voi!

Per la base del biscotto ho utilizzato l’avena. L’idea mi è venuta ispirandomi a una guru dei dolci raw, Emily, di Thisrawsomeveganlife ( per chi non la conoscesse, date un occhio al suo sito, che merita davvero!! ), che la usa per preparare dei biscotti incredibili!

Per fare questo gelato vi servirà qualche frutto maturo, un freezer e un frullino.  Niente gelatiere o chissà che aggeggi.

INGREDIENTI

( per due maxi gelato biscotto )

per la base:

100 gr datteri diamante bio ( detti anche medjoul );

80 gr uvetta essiccata bio;

200 gr crusca avena bio;

scorza di 1 limone bio grattugiata;

3 cm stecca di vaniglia bio;

per il gelato:

2 banane bio del commercio equo solidale fairtrade;

qualche fragola matura bio;

mirtilli bio;

cuore di biscotto

 

Per il biscotto ho messo ammollo la crusca in acqua per  3 ore ( volume di acqua circa doppio rispetto alla crusca, ovvero quello che riesce ad assorbire senza annegare.. ), poi l’ho frullata insieme ai datteri, all’uvetta, alla scorza del limone e alla vaniglia. Ne risulta un impasto profumato davvero delizioso.. L’ho steso dentro delle formine piuttosto grandi a forma di cuore adagiate su della carta forno, formando uno spessore di circa 1 cm e messo tutto in freezer.

Per il raw-gelato mi ero portata avanti tenendo delle banane a pezzetti nel freezer.

Dalle foto non si capisce molto, ma ci sono due strati di frutta, di colore diverso. Un primo strato in cui ho frullato banana e fragole, l’altro con banana e mirtilli.

Per non mischiare i colori occorre stendere prima uno strato ( per es. fragola-banana) e poi mettere in freezer una mezz’ora, poi stendere l’altro e infine sovrapporre il biscotto.

Fresco, goloso e naturalmente sano ;-)

Con questa ricetta di autoproduzione auguro buon 3° compleanno al blog della dolcissima Daria, www.goccedaria.it, e partecipo al suo contest. Per sbirciare le altre ricette o contribuire, andate a dare un occhio al suo sito, che merita sempre una visita ;-)

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http://www.goccedaria.it/item/scambi-baratti-swap-anche-per-il-terzo-compli-blog-di-gocced-aria.html

***

Avete notato qualcosa di diverso?

Eh no, ancora non si vede nulla.. ma sappiate che è presto in arrivo un nuovo look per la balenina!

Se vi va di passare da queste parti nei prossimi giorni..

Aspetto curiosa i vostri commenti, su su..

Intanto vi ricordo che potete trovare la balena anche su instagram (#balenavolante) e su FB ( pagina FB balenavolante ).

aft’RAW’eight vegan (cioccolatini vegan alla menta)

raw-vegan-balenavolante

Piccole gioie ai fornelli.

– ricevere un complimento a tavola dalla persona di gusti difficili, quella che in genere mangia con quell’espressione della bocca a sedere di gallina nemmeno stesse ingurgitando una zuppa di caccole di gnomo e critica sempre tutto perchè o è troppo insipido oppure troppo saporito;

– riuscire a preparare una Signora cena, con i superstiti del frigo.. (dal gambo di sedano agonizzante alla carotina anemica o la lattughina strapazzata);

– comprare formine dei biscotti.. ci sono ragazze che collezionano scarpe, io sono feticista delle formine. Chissà cosa direbbe Freud;

– scoprire che il libro di cucina usato acquistato a un mercatino ha delle note a margine scritte a fianco delle ricette, tra schizzi di sugo e ditate della vecchia proprietaria (hotrovatountesoro);

Ecco. Oggi posso aggiungere alle piccole gioie della cucina, la prima volta che ho autoprodotto della cioccolata.
Chissà quali sono le vostre.. su su che sono curiosa!

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INGREDIENTI

(per circa 15 cioccolatini)

100 gr burro di cacao biologico crudo

80 gr cacao in polvere biologico crudo

1/2 cucchiaio di stevia/sciroppo d’agave (opzionale)

3 cm di bacca di vaniglia barboun biologica

15 foglie di menta bio (una per ogni cioccolatino)

Tempo fa ho acquistato il libro La cucina crudista di Laura Cuccato e Michele Maino, in cui tra le tante ricette mi ha colpito quella per fare la cioccolata. Dalla spiegazione mi sembrava piuttosto semplice, così, una volta trovati tutti gli ingredienti mi sono messa all’opera.

La cioccolata è la mia droga, pensare di autoprodurla in casa in poco tempo e  senza avere chissà quali utensili poi.. roba da non crederci!

Uh. Se non vi piacciono gli aftereight potete utilizzare peperoncino al posto della menta, oppure mischiare alla cioccolata ancora fusa della frutta secca.

Io mi sono aiutata con uno stampo in silicone con le forme a cuore, ma potete usare quello che avete in casa. E’ importante lavarlo prima di utilizzarlo, senza detersivo perchè potrebbe lasciare residui, e asciugarlo molto bene prima di versarvi la cioccolata.

foto(11)Ho preso il burro di cacao e l’ho sciolto lentamente a bagnomaria aggiungendo poco a poco la polvere di cacao cruda. Li ho fatti sciogliere insieme alla stevia e alla vaniglia, fino a ottenere cioccolato fuso.

Nella ricetta originale viene utilizzato lo sciroppo d’agave al posto della stevia. Se vi piace il caratteristico sapore amaro del cioccolato fondente potete anche fare a meno di dolcificare con la stevia o l’agave.

Per valutare se il cioccolato è temperato si fa cadere una goccia sul piano lavoro e se quando si raffredda è lucido allora è il momento di versare il liquido negli stampini.

Io ne ho versato una parte, fino a riempire metà delle formine, poi ho sbattuto leggermente lo stampo sul piano lavoro per evitare il formarsi di bolle d’aria e messo in frigo 5 minuti.

Nel frattempo ho lavato le foglioline di menta e le ho asciugate.

Ho estratto lo stampo dal frigo e controllato che la cioccolata si fosse solidificata. Ho appoggiato uno strato di foglie di menta su ogni formina e poi ricoperto con un altro strato di cioccolato fuso (che è rimasto liquido e non è servito quindi rimetterlo a scaldare a bagnomaria).

Ho rimesso in frigo a solidificarsi eeeee… una volta tirati fuori avevo gli occhi della stessa forma dei cioccolatini!!!!

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linzer cookies vegan (biscotti linzer vegan crudisti con marmellata di albicocche, cocco, limone e vaniglia)

Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto sono sempre qui. E’ solo che non li vediamo.

E. Bencivenga, La filosofia in trentadue favole

LINZER BALENAVOLANTE

Mi chiedo qual’è il momento in cui smettiamo di vedere gli unicorni, gli ippogrifi e le sirene.. quel giorno in cui beviamo tutto d’un fiato la bottiglietta Drink me come l’Alice di Carroll e diventiamo improvvisamente grandi.. quel momento per me non è ancora arrivato.

Almeno, finchè continuo a parlare con gli animali e le piante, lo considero un buon segno.

Fantasticare è uno dei miei passatempi preferiti, da sempre. Da sola, ma anche in compagnia. Gli anziani per esempio sono come una macchina del tempo in carne e ossa, capace di catapultarti in altre epoche in pochi istanti. Inizia il racconto eee… viaaaaa!! Quando ero  piccola per esempio, mia nonna cuciva con la sua vecchia singer accompagnata dall’ago che bucava la stoffa come una mitraglietta e mi raccontava della sua infanzia. In quei pomeriggi invernali, in cui me ne stavo a giocare con la sua scatola dei bottoni o i rocchetti di filo, mangiando il pane con la marmellata di ribes, mi perdevo a viaggiare insieme a lei, nei suoi ricordi.. vedevo lei bambina sull’altalena costruita con un’asse di legno appesa a due corde sul ramo del caco, i bei grappoli di uva fragola abbarbicati sul pergolato, la bici da corsa bianchi appoggiata al muro del fienile, l’accetta conficcata in un ceppo di legno pronto da essere messo via per la stufa, perchè allora mica c’era il riscaldamento.. e.. potrei andare avanti all’infinito, ma non è il caso, sono qui per condividere una ricetta, mica per scrivere una biografia su mia nonna!

Ritorno un attimo con i piedi per terra, giusto il tempo di immaginare la ricetta di oggi, tipo Peter Pan quando è a tavola e davanti al piatto bianco ‘vede’ le portate già pronte, ne sente il profumo, ci si sporca le mani.. poi a un certo punto..

Cos’è questo odore?!

Uh. Ho bruciato la pentolaaa!!! Nuuuoooo!!

 ***

Come avrete capito dalla foto, sono tornata a proporvi un dolce. Una versione crudista dei linzer, biscottoni doppio strato ripieni di marmellata. Io ne vado pazza. Mi vengono gli occhi a cuore solo a vederli. Non vi dico quando li mangio.

INGREDIENTI

(per l’impasto di 4 biscottoni)

125 gr mandorle bio sgusciate non spellate;

1 limone bio;

50 gr uvetta bio oppure stesso quantitativo di datteri bio;

2 cucchiai di cocco secco grattugiato;

1 stecca di vaniglia bio;

(per la raw-marmellata)

50 gr albicocche secche bio (o altra frutta secca a vostro piacere tipo fichi, prugne, mirtilli..)

acqua;

Ho messo ammollo le mandorle in acqua per una notte, per ammorbidirle e facilitare la spellatura.

Le ho frullate con pochissima acqua insieme all’uva sultanina, alla scorza grattugiata di un limone bio, aggiungendo un po’ di vaniglia bourbon (mezza bacca).

Ho formato una palla che ho lasciato riposare mezz’ora per dare tempo ai sapori di fare amicizia.

Nel frattempo ho preparato la marmellata raw frullando le albicocche secche con un po’ d’acqua.

Ho steso l’impasto col mattarello (se risulta un po’ appiccicoso potete mettere un foglio di carta forno tra il mattarello e l’impasto, così non si attacca) e tagliato con la formina.

Sul primo strato di biscotto ho steso un cucchiaio di marmellata e sopra ho messo un secondo strato di bioscotto, che ho poi spolverato con un po’ di cocco grattugiato.

linzer raw e vegan

 

torta di mele vegan crudista

balenavolante

Piove. Ehmbè?!

Sentirsi in vacanza non vuol dire solo affondare i piedi nella sabbia tiepida.

Oggi mi sento di camminare con gusto sotto la pioggia come se non ci fosse un domani.

E poi, ho gli stivali di gomma: posso saltare nelle pozzanghereeee!

Sciaff!

Medora mi guarda per un attimo perplessa,

poi riprende a camminare sculettando come fa lei,

annusando ogni cacca che incontra.

Buongiorno!

Indossare stivali e ciononostante essere scalzi, nei pensieri.

***

Ok, ho superato la mia metereopatia e sono anche uscita danzando sotto la pioggia, quindi: caro Universo me lo sono guadagnata un po’ di sole, non credi?!

Un’ora di passeggiata e ho la consistenza di un’alga. Medora invece  assomiglia a una nutria (ghghgh). Direi che è ora di tornare a casa, al caldo.

Tazza fumante di tè e una gigantesca fettazza di torta di mele.. (uh, grazie Fonzie che mi hai portato il topino per giocare) .. perchè sì, cari aficionados, questa volta l’ho fatta cruda!

Cruda e semplice.

Sperimentando varie basi ho finalmente trovato degli ingredienti che mi permettono di ottenere un’impasto piuttosto elastico, non troppo appiccicoso e che si presta a essere lavorato facilmente. Tutto questo senza sciroppi, burro, dolcificanti, nada de nada, solo frutta. E solo 2 ingredienti.

Massì dai, semplifichiamo!

raw_vegan_apple_pie_balenavolante

INGREDIENTI BASE

200 gr albicocche essiccate;

la scorza di mezzo limone biologico grattuggiata (non è indispensabile);

250 gr di mandorle;

TOP

4 mele bio;

200 gr di mandorle;

la scorza di mezzo limone grattuggiata;

100 gr di uvette intere;

1 cucchiaino di cannella;

DECORARE

1 mela

una manciata di uvetta

 apple_vegan_pie_raw_balenavolante

Ho preso le albicocche e frullate insieme alle mandorle (grazie mamma e Mirna per il frullatore!). Ho aggiunto un po’ di scorza di limone bio grattuggiata e iniziato a lavorare l’impasto finchè non è diventato piuttosto omogeneo e liscio.

A questo punto l’ho trasferito nella tortiera formando una base spessa circa mezzo cm. Ho messo in frigo.

Ho frullato le mele con le mandorle e poi aggiunto l’uvetta, la scorza del limone e la cannella, fino a ottenere una crema non troppo liquida.

Ho estratto la base dal frigo e ci ho versato sopra la crema.

Ho rimesso in frigo a solidificare.

Per guarnire ho tagliato a fettine sottili una mela e spruzzata con poco limone per non farla annerire, e aggiunto qualche uvetta.

Buonissima!!!

tartellette crudiste vegane

tartellette crudiste vegan

“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; piu’ profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.”

Kostantin Kavafis

Potevo partire senza prima salutarvi come si deve?

Pensavate mica fossi sgattaiolata dalla porta sul retro senza almeno farvi gli auguri?!

Eh no, cari aficionados, se sono ancora qui, a lanciare messaggi nella  blogosfera,  da questa anticamera di viaggio, un limbo, con un piede qua e uno là, a New Dehli, è proprio per farvi gli auguri, dovunque voi siate, in qualunque modo festeggerete, e vale anche per gli anarchici sovversivi delle festività, quelli che il Natale si chiudono in casa e chi s’è visto s’è visto, tiè.. vi saluto e vi dò appuntamento a gennaio, e voglio farlo con parole che mi sono tanto care, quelle di Kostantin Kavafis. L’ho letta millemilavolte questa poesia, eppure riesce sempre a emozionarmi e scuotermi un po’, con la forza potentissima del messaggio che trasmette!!!

Che possa arrivare a tutti, e a ciascuno arrivi col suo perchè.

Per quanto mi riguarda, a prescindere dalla meta finale, mi auguro di godere di ogni centimetro percorso da qui al suo raggiungimento, portando in tasca i miei sogni come bussola, col coraggio di andare avanti un passo dopo l’altro, disposta a tracciare  io stessa una strada dove non ce ne sono.. Pioniera del mio futuro :)) Voglio continuare ogni giorno a fare quel passo, credere nel mio sogno, che poi è il desiderio di contribuire concretamente a salvaguardare il nostro meraviglioso Pianeta, senza cedere all’esercito del dubbio, della pigrizia, al demone dell’indifferenza.

Tempo fa ho visto una vignetta su un giornale in cui un tizio alza la mano e dice ‘La mia opinione non conta’, poi un altro ‘La mia opinione non conta’ e infine si vedono tantissime persone ‘La mia opinione..’. Ecco, questo mi ha fatto pensare ancora una volta a quanto le nostre scelte siano importanti, anche se a volte ci sembrano ininfluenti, piccolissimi gesti che finiscono in nulla.. E invece abbiamo davvero il potere di cambiare il mondo in cui viviamo! Siamo come isolette, che sul fondo sono tutte connesse tra  loro, come scriveva il poeta inglese John Donne, ‘nessun uomo è un isola’. Penso al ‘butterfly effect‘, quell’effetto che il battito d’ali di una farfalla può provocare dalla parte opposta dell’universo.. e penso a come sia fondamentale partire da sè, e altrettanto importante l’incoraggiamento di chi ci sta vicino. Come le anatre!

Sapete che quando un’anatra batte le ali, crea un innalzamento per quella che segue? E che volando in formazione a V l’intero stormo aggiunge il 71% in più di autonomia di volo rispetto ad un’anatra che vola da sola?

Le anatre in formazione starnazzano da dietro per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità.

Osservando gli animali rimango sempre colpita dalla loro capacità di essere così incredibilmente a ritmo; c’è molto da imparare dalla lezione delle anatre! :-)

Ora immaginatevi tutti a starnazzare.. dai, everybody!!!

Bene. Ricettina, please?

Ci attendono giorni di bagordi a ufo, così stavo pensando a una grassa grossa torta vegan di quelle belle pacchiane, quelle che fanno tanto ammerrigano, poi però presa dalla spinta a esplorare nuovi orizzonti (sarà stato Kavafis?!), mi sono avventurata sul terreno crudista. Che dire, non ho mezze misure buahahhahahah!!!

Perchè crudista? Oggi il crudismo è visto come una rivoluzione, un nuovo modo di concepire il cibo, se non addirittura ‘un estremismo’.. In realtà nella storia dell’uomo il fuoco e la cottura dei cibi sono una scoperta relativamente recente. Se oggi sentiamo sempre più spesso parlare di ‘raw food’ è perchè un cibo crudo è quanto di più affine a un’alimentazione sana e naturale.

La mia dieta non è certamente crudista, anche se, dopo aver letto alcuni libri e articoli sull’argomento, ultimamente sto cercando di introdurre sempre più cibi crudi, che non siano la solita macedonia o insalata. A questo proposito, per chi volesse approfondire, consiglio un libro che ho letto e recensito da poco e che mi ha chiarito diversi aspetti che non conoscevo, si chiama La dieta di Eva, scritto da Aida Vittoria Eltanin, e qui potete trovare la mia recensione.

L’esperimento mi ha lasciata molto soddisfatta (dopo qualche flop necessario a trovare il mio equilibrio tra gli ingredienti crudisti)!

Inizialmente, confesso, ero un po’ prevenuta.. forse perchè ero partita con l’idea della mega tortazza tutta panna e ghirigori, poi perchè ho studiato tantissime ricette di torte crudiste e hanno quasi tutte i datteri nella base, per amalgamare.. a me i datteri piacciono molto, ma ho un serio problema a maneggiarli.. (vedi Tutte le manie di Bob). Mi fanno impressione. Però però, non mi sono persa d’animo e ho trovato un modo altrettanto valido per creare una base golosa e bella compatta.

tartellette vegan crudisteINGREDIENTI (per una tartelletta)

(per la base)

-100 gr mandorle pelate;

-1 cucchiaio di olio grezzo di cocco;

-la buccia di mezzo limone biologico grattuggiato;

-1 pizzico di curcuma se volete colorare la base (eddaii!!!);

(per la mousse)

-mezzo avocado maturo;

-1 cucchiaino di succo di lime;

-1 cucchiaino di olio di cocco;

(per la guarnizione)

-chicchi di melograno;

-granella di nocciole;

tartelletta vegan crudista balenavolanteHo lasciato le mandorle in acqua per circa 3 ore.

Una volta ammorbidite le ho sbriciolate col pestello (perchè qua siamo in modalità Flinstones, se avete un robot, e ve lo invidio, credo vi agevolerà moltissimo nelle operazioni) e aggiunto un cucchiaio di olio grezzo di cocco, la scorza del limone grattuggiato e un pizzico di curcuma per colorare.

Ho messo nello stampino e dato forma alla base, lavorandola con le dita.

Ho messo in frigo la base e nel mentre preparato la mousse, schiacciando mezzo avocado maturo e mischiandolo al succo di lime e all’olio grezzo di cocco.

Ho estratto la base dal frigo, a questo punto si è fatta più soda, e ho messo dentro la muosse di avocado, livellandola.

tartellette vegan balenavolantePer finire ho guarnito con granella di nocciole e chicchi di melograno.

gnammmm!

Oltretutto, non so se anche voi l’avete sperimentato, i dolci crudisti danno un senso di sazietà di gran lunga maggiore rispetto ai dolci ‘tradizionali’.. leggendo a proposito ho scoperto recentemente che i cibi crudi effettivamente stimolano il nostro senso di sazietà molto di più rispetto a quelli cotti, spingendoci quindi a mangiare meno.

Uh, mi sa che tra poco ho un aereo da prendere.. starei qui ancora un po’ a parlare di tartellette e anatre in volo, ma è il momento di andare!!

Auguri a tutti,

possano TUTTI gli Esseri Viventi vivere Liberi e Felici <3

E ora, gli auguri pacchiani, per salutarvi a modo mio (pardon, durante il periodo delle feste mi esce la vena un po’ tamarra)

partiamo India